L'anello di Gige - Versione Alias
Gyges, pastor regius, in terrae hiatum descendit. Ibi aeneum equum animadvertit …
Gige, il pastore del re, scese in una fossa del terreno. Qui notò un cavallo di bronzo, sui lati del quale si trovavano delle porte.
Egli aprì le porte e vide il corpo di un uomo morto, dalla mole inconsueta e con un anello d'oro al dito. Gige, dopo che ebbe sfilato l'anello, se ne andò ad un'assemblea di pastori. In quel luogo sperimentò la straordinaria dote dell'anello: infatti, dopo aver rivolto verso il palmo della mano il castone dell'anello, non veniva visto da nessuno, egli stesso, al contrario, vedeva tutte le cose; dopo che aveva rigirato l'anello al suo posto, egli medesimo veniva visto nuovamente.
Dunque, servendosi di questo vantaggio dell'anello, egli fece violenza alla regina e, con l'aiuto di lei, assassinò il re ed eliminò le guardie del corpo di lui, e nessuno fu in grado di vederlo mentre compiva questi delitti.
Così, improvvisamente, per grazia dell'anello, egli si affermò come re della Lidia.