Nocturnus fur panem iecit cani, sperans animal obiectum cibum capturum ...

Un ladro della notte lanciò a un cane un pezzo di pane, sperando che l'animale avrebbe preso il cibo gettatogli davanti.

Il ladro si augurava che il cane non abbaiasse. Ascolta – disse il cane – tu vuoi bloccare la mia lingua, affinché io non abbai in difesa del patrimonio del padrone?

Ti sbagli di grosso. Infatti, codesta gentilezza, improvvisa e inattesa, mi impone di stare in guardia, affinché tu non realizzi un guadagno per colpa mia.

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