Poeta, marinaio o agricoltore?
Poeta agricolae villam magnam visitat. Agricola in stabulis ...
Un poeta visita la grande fattoria di un contadino. Il contadino possiede nelle stalle molte caprette, e pianta ulivi e vigne.
Nelle aie vi sono la galline e le colombe. La terra genera le verdure e offre abbondanza di spighe. La vita del contadino è lieta, perché egli può sempre riposarsi all’ombra dei boschi. Al contrario, il poeta passa la vita nelle corti dei potenti, piene di discordie e di lusinghe, e il suo animo è sempre pieno d’invidia. Il contadino dice: "La mia vita è infelice!
Spesso ci sono epidemie che colpiscono le caprette. Spesso la mancanza di acque inaridisce la terra. I lavori non producono ricchezza, e la nostra vita è costantemente dedicata alla fatica. La vita del poeta è migliore! Il poeta infatti è sotto la tutela delle Muse, e vive vive nelle grandi regge, e poi nel simposio ci sono molti poeti che allietano i convitati." Ma il poeta risponde: "Questo è vero. Forse il marinaio ha una vita serena." Il saggio agricoltore risponde: "i marinai sono famosi per audacia e abilità.
Il commercio procura loro molta ricchezza: ma la loro vita è piena di patimenti. Di tanto in tanto le tempeste distruggono le piccole imbarcazioni e i marinai perdono la vita."