Amare considerazioni di un cittadino romano
Tempora nostra difficillima sunt: res publica in paucorum...
I nostri sono tempi difficili assai: lo Stato va sotto il controllo di pochi, e degli uomini inetti, molto avidi di ricchezza, più sfacciati che onesti, ricoprono le magistrature in maniera non meno violenta che errata.
Le cariche pubbliche sono nelle mani di pochi uomini; sono ricchi pochissimi scelleratissimi uomini, rispettabili più a parole che nei fatti, essi hanno molte case, ne costruiscono di nuove, spendono il denaro in cose del tutto superflue; noi siamo poveri e nelle nostre mani ci sono pericoli, ristrettezze, povertà e tasse.
Se non avremo trovato un rimedio, cadremo nella schiavitù, e la nostra condizione di vita sarà per sempre molto sventurata; inoltre, noi abbiamo sempre ritenuto la schiavitù più brutta non solo dell’esilio, ma anche della morte.
Ora la nostra concordia è assolutamente indispensabile. Nelle prossime elezioni, dunque, dobbiamo scegliere candidati molto onesti molto amanti della giustizia, della rettitudine e della virtù.