Cicerone scrive ad Attico
Narro tibi me relegatum esse in Formiano. Dies enim nullus erat, Antii cum essem,....
Ti racconto che sono stato confinato nel Formiano. Non c'era nessun giorno, quando mi trovavo ad Anzio, in cui non sapessi che cosa succedeva a Roma meglio di quelli che si trovavano a Roma.
Ed infatti le tue lettere indicavano non solo cosa succedeva, ma anche cosa stava per succedere non solo a Roma, ma anche nello stato.
Ora non possiamo sapere molto. Perciò, sebbene io ormai attenda te in persona, tuttavia da' a questo fanciullo, al quale ho ordinato di far subito ritorno da me, una lettera pesante, piena non solo di tutti i fatti, ma anche delle tue opinioni e fai in modo che io sappia il giorno in cui partirai da Roma.
Voglio rimanere nel Formiano fino al 6 Maggio. Se non verrai lì entro quel giorno, forse ti vedrò a Roma. Fai in modo di stare bene.