Giove Re
Iuppiter non tantum homines, sed etiam deos ferme et clementer …
Giove governò con fermezza e con clemenza non solamente gli esseri umani, ma anche gli dèi, perché egli, grazie alla grande forza e alla potenza, vinse anche gli dèi. Sull’alto monte Olimpo egli regnava gloriosamente insieme alla moglie Giunone;
durante i sontuosi banchetti degli dèi, Ebe, una fanciulla straordinaria, e Ganimede, un bel giovane, servivano volentieri il nettare e l’ambrosia agli abitanti del cielo.
Però Giove non rimaneva sempre sull’Olimpo: di tanto in tanto, passeggiava di qua e di là, liberamente, per il globo terrestre. Nei confronti degli esseri umani era spesso benevolo, ma, quando era infuriato, spaventava in maniera spietata gli esseri umani per mezzo del fragore della folgore, e alle volte distruggeva le fattorie con il fuoco crudele.
A quel punto le greggi sventurate vagavano tristemente per le pianure e per i colli. Ma la collera di Giove veniva placata per mezzo di sacrifici dai sacerdoti.