Gli Elvezi sconfitti sono costretti alla resa
Helvetii per angustias vallium et fines Sequanorum suas copias traduxerant et in Aeduorum fines pervenerant ...Caesar hostes consecutus est et Helvetii in deditionem venerunt.
Gli Elvezi avevano trasportato le loro truppe per le strettezze delle valli e attraverso i confini dei Sequani, ed erano giunti nel territorio degli Edui. Gli Edui, attraverso degli ambasciatori, domandarono un aiuto a Cesare.
Cesare ingaggiò molto velocemente la battaglia con gli Elvezi, e i barbari non sostennero particolarmente a lungo l’assalto dei nostri: in parte, essi si ritirarono sul monte più vicino, in parte, presso le salmerie e presso i loro carri.
Durante l’intero scontro, dopo che si fu combattuto all’incirca per molte ore in maniera molto cruenta, nessuno vide il nemico di spalle; si combattè fino a notte fonda anche nelle vicinanze delle salmerie, poichè i nemici, come una barriera, avevano contrapposto moltissimi carri e, da un luogo più alto, gettavano dardi molto pericolosi contro i nostri. Infine, però, i nostri furono più agguerriti dei nemici, ed occuparono le salmerie e l’accampamento.
I nostri sprecarono un certo numero di giorni per le ferite piuttosto gravi dei soldati e per la sepoltura dei morti, e non inseguirono i nemici. Ma, in seguito Cesare raggiunse i nemici e gli Elvezi si arresero.