Grande dignità di un cittadino Romano: Attilio Regolo
Primo Punico bello Atilius Regulus consul Romanus in Africam a senatu missus contra Carthaginienses, profligatus...
Nella Prima Guerra Punica, Attilio Regolo, un console romano, inviato dal senato in Africa contro i Cartaginesi, fu annientato e preso prigioniero dai nemici, i quali gli chiesero di far ritorno a Roma e di ottenere la pace dai Romani e fare uno scambio di prigionieri.
Regolo giurò che avrebbe fatto ritorno a Cartagine, se non avesse ottenuto nulla. Costui, arrivato a Roma, in senato affermò che, dal giorno in cui era caduto nelle mani degli Africani, aveva terminato di essere un cittadino romano: e così, sia rifiutò l'abbraccio della moglie, sia persuase il senato che non faceva alcuna pace con i Cartaginesi e che non restituita i prigionieri.
Infatti affermò che i Cartaginesi non avevano ormai alcuna speranza di prevalere e che egli non valeva tanto quanto migliaia di prigionieri che erano stati catturati dai Romani fossero restituiti. E così [le] ottenne.
Egli stesso fece ritorno a Cartagine, e ai Romani che gli proponevano di rimanere a Roma, disse che non sarebbe rimasto in quella città, perché, dopo essere stato schiavo degli Africani, non poteva avere la dignità di un onesto cittadino. Quindi, fatto ritorno in Africa, fu ucciso con tutte le torture.
Versione tratta da Eutropio