I giochi olimpici

Graeci deos quos colebant etiam ludis honorabant; clarissimi ...

I Greci onoravano anche con pubblichi giochi gli dei che onoravano; fra tutti, i (giochi) più celebri erano le gare che Ercole stesso aveva celebrato per primo ad Olimpia.

Presso i Greci era costume affermare: "Chi non ha visto Olimpia, non può essere felice." Infatti, si riunivano a Olimpia numerosissimi uomini (provenienti) da tutte le città che apprezzavano lo spettacolo dei giochi pubblici. Nel periodo durante il quale gli atleti gareggiavano, in Grecia terminavano le guerre ed erano chiusi i tribunali: la pace era preservata con scrupolo religioso da tutti.

I giovani, i cui corpi erano particolarmente vigorosi, gareggiavano con accanimento nella corsa e conducevano carri che tiravano veloci cavalli, e tentavano in ogni modo di battere i rivali. Dopo le gare, quelli che avevano vinto si presentavano dinanzi ai magistrati, che donavano loro corone,  come  premi della vittoria.

Poeti assai illustri celebravano i vincitori con le poesie ed i cittadini ponevano nelle piazze delle città statue, chei tramandavano il ricordo della vittoria.

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