Il cinghiale, il cavallo e l'uomo

Olim superbus equus apud rivum aquam bibebat, sed magnus ...

Un tempo, un cavallo borioso beveva dell’acqua presso un fiumiciattolo, un grosso cinghiale, però, sporcava l’acqua.

Il cavallo rimproverò il cinghiale con aspre offese, ma la bestia selvatica non cessò di rendere il torrente torbido e non prese in considerazione la collera di quello. A questo punto il cavallo lasciò i campi e corse velocemente ad una fattoria, dove chiese la difesa degli uomini contro il cinghiale. Il signore della fattoria acconsentì di buon grado e subito montò sul dorso del cavallo e si diresse contro il cinghiale.

Poi ammazzò il cinghiale con un coltello, e al cavallo disse: Ti ringrazio: infatti ho preso una grossa preda. Il cavallo replicò: Smonta ora! Tieni il cinghiale e liberami!. Ma l’uomo: Sei pratico ed opportuno per gli uomini, o cavallo: trasporti infatti gli uomini, ti accolli fardelli ed armamenti con faretre e frecce. D’ora in poi sarai mio servitore!

E subito mise le redini al cavallo. Successivamente l’uomo condusse il cavallo nella fattoria, e lo fece vedere ai residenti. Tutti quanti gli uomini lodarono fortemente l’iniziativa, e il cavallo, triste, pensò: Sono stato uno stupido: andavo in cerca di vendetta e invece ho trovato un padrone!

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