Il pastore e il satiro

Pastor, qui in misera domo vivebat, amicitiam cum satyro contrahit

Un pastore, che viveva in una casa povera, strinse amicizia con un satiro e, in un giorno invernale, lo condusse nella propria casa. Tutta la pianura era gelata per il ghiaccio: anche nella dimora del pastore c’era un freddo pungente; per questa ragione il pastore portò le mani alla bocca e soffiò.

Allora il satiro lo interrogò: Perché emetti in quella maniera il respiro dalla bocca?

Il pastore rispose: Le mie mani sono gelide a causa del freddo; perciò le riscaldo con l’alito. Poi la moglie del pastore servì in tavola i cibi e, poiché erano troppo caldi, il pastore li portò alla bocca e soffiò, poi mangiò. A quel punto il satiro interrogò di nuovo il pastore: Perché fai così? Il pastore rispose: Raffreddo i cibi, poiché a causa del calore eccessivo risultano spiacevoli al gusto e fanno male alla bocca e allo stomaco.

Allora il satiro (disse):  fai un’operazione straordinaria, poiché con il medesimo alito scaldi le cose fredde e raffreddi le cose calde.

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