Inizio dell'assedio di Veio - Versione Codex
Quia olim Etrusci, antiquus Italiae populus, in magna erant potentia, eos bellicosi Romani aegre tolerabant atque valde timebant... Romae discordiae nuntius causa est magnae maestitiae curamque incolarum auget.
Poichè una gli Etruschi, un’antica popolazione dell’Italia, erano in grande potere, i bellicosi Romani li sopportavano malvolentieri e li temevano molto.
A causa di numerose battaglie favorevoli, però, Roma acquista vigore, i Romani stringono alleanza con i confinanti popoli, ma assediano Veio, antica e illustre città etrusca, con grande fermezza.
All'improvviso i Veientani demoliscono con le fiamme le insidiose macchine da guerra e le vinee dei Romani; ma ai Romani nuoce specialmente un dannoso disaccordo sul campo, perché i tribuni Sergio e Virginio sono acerrimi avversari l’uno dell’altro.
La prepotenza di Virginio eguaglia la funesta ostinazione di Sergio (così annota Tito Livio lo storico). La notizia del disaccordo, a Roma, è motivo di grande afflizione e aumenta la preoccupazione dei cittadini.