La stoltezza di Mida
Olim Pan, silvarum deus, Apollinem his verbis ad certamen provocavit ...
Una volta Pan, il dio dei boschi sfidò Apollo ad una gara, con queste parole: "Io riuscirò a batterti con grande facilità nel flauto.
Infatti Pan aveva l’abitudine di suonare con il flauto per le ninfe dei boschi, su cui era capo. Giudice della gara fu Tmolo, vale a dire un monte dentro alle grotte del quale Pan stava spesso. Su ordine di Tmolo, Pan poté dare inizio alla gara immediatamente; quindi Apollo pizzicò le corde della cetra con dita esperte.
La dolcezza del canto di Apollo ebbe il sopravvento su Tmolo, il quale, senza alcuna esitazione, emise il proprio verdetto: La cetra di Apollo ha superato in dolcezza il flauto di Pan. Con queste parole egli nocque moltissimo a Pan. Casualmente, alla gara era presente Mida, uomo di grande carattere, che respinse il verdetto di Tmolo.
La sfacciataggine, però, non giovò a Mida, in quanto Apollo, infuriato, allungò di misura quelle orecchie insensate allo stupido uomo, e le riempì di peli di colore bianco; perciò le orecchie di Mida furono estremamente simili a delle orecchie d’asino.