Nobile morte di Cicerone
Marcus Tullius Cicero, quod triumviri ad urbem adpropinquabant …
Marco Tullio Cicerone, poichè i Triumviri si avvicinavano alla città, e temeva la vendetta di Antonio, abbandonò Roma. In un primo momento, si rifugiò nella sua villa vicina a Tuscolo, poi, con velocità, si recò verso Formia.
Desiderava, infatti, imbarcarsi su una nave per la Grecia. Però gli dei non furono favorevoli al progetto dell’oratore.
I venti sfavorevoli respinsero la nave dal mare aperto verso le coste della Campania. Allora si recò verso la propria villa vicina a Formia, situata non lontano dal mare, e disse: "Io morirò nella mia patria, da me senza dubbio salvata più volte con energia". Ormai gli schiavi preparavano le armi, e desideravano respingere con la forza gli avversari del padrone, ma Cicerone disse:
"Vi prego, tollerate con me, con animo forte e con cuore sereno, l’ingiustizia di uomini sciagurati". E alla fine offrì coraggiosamente ai sicari di Antonio il (propro) collo.