Non si può nascondere il male commesso

Nonnulli poetae, Graeci Romanique, laudaverunt pastorum...

Alcuni poeti, Greci e Romani, lodarono la vita ritirata dei pastori, priva non soltanto dei doveri della vita militare, ma anche delle preoccupazioni cittadine.

Il pastore va a genio a tutti, quando è un uomo di indole mite, premuroso verso il gregge, poiché spinge tutti i giorni verso i pascoli rigogliosi le caprette timorose e i capretti giocosi, e intona dolci canti tra fiumi e laghi.

Ma non tutti i pastori sono buoni. Un giorno un pastore, dopo che per un impeto di collera, aveva spezzato il corno di una pacifica capretta con un bastone. Disse alla capretta: Se non avrai mantenuto il silenzio con il proprietario, se non avrai taciuto riguardo al corno, il proprietario mi punirà a bastonate, oppure deciderà un'altra punizione. La capretta rispose: Io starò zitta; ma il corno proclamerà la tua colpa.

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