Vizi e virtù di Alcibiade

Nemo excellentior Alcibiade vel in vitiis vel in virtutibus fuit …

Non ci fu nessuno superiore ad Alcibiade, sia in fatto di vizi, sia in fatto di virtù, così come tramandano tutti gli storici: il più bello tra tutti i coetanei, molto versato per tutte le attività e pieno di senno – ed infatti egli fu un generale eccellente sia in mare che sulla terraferma –, egli fu eloquentissimo, operoso, paziente, generoso, ma anche amante del lusso, dissoluto, non morigerato: tanto grande era in un solo uomo l’incoerenza, e tanta la varietà di temperamento.

Come suocero ebbe Ipponico, il più ricco tra tutti i Greci: pertanto ad Alcibiade sia la natura sia la sorte avevano concesso i beni più grandi. Quando egli incedeva in pubblico, attirava su di sé gli sguardi di tutti; aveva legato a sé molti cittadini per mezzo della munificenza e più ancora per mezzo dell’attività nel Foro.

E dunque gli Ateniesi avevano nei confronti di Alcibiade non solo una grandissima speranza, ma anche un (grandissimo) timore, poiché consideravano Alcibiade troppo potente.

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