Moderazione di Marcello - Versione Cicerone Corso di lingua latina

Moderazione di Marcello
versione latino Cicerone
libro Corso di lingua latina n. 31 pagina 88

Nunc ad marcellum revertar, ne haec a me sine causa commemorata esse videantur. […] syracusis autem permulta atque egregia reliquit; deum vero nullum violavit, nullum attigit.

Che ora si ritorni a Marcello, sembra che queste cose siano state ricordate da me senza motivo.

E questo dopo aver catturato l’illustre città con la forza e le truppe, non ritenne spettare alla lode del popolo romano di eliminare ed estinguere questa bellezza. Pertanto in questo modo risparmiò tutti gli edifici, pubblici e privati, sacri e profani, come se fosse venuto lì per difendere con l’esercito, non per assediare.

Nelle illustri città tenne in considerazione della vittoria, (tenne in considerazione) dell’umanità; riteneva che fosse proprio della vittoria portare a Roma molte cose che potessero essere di ornamento alla città, che fosse proprio dell’umanità non depredare interamente la città. Queste cose furono portate a Roma, le vediamo al tempio dell’onore e della virtù e anche in altri luoghi.

Non pose nulla nei templi, nulla nei giardini, nulla nel suburbano. A Siracusa però rimase debitore moltissimo e senza pari, non essere nessun dio, nulla toccò. >

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