Annibale minaccia Roma

Hannibal, celeber Carthaginiensium dux, Romanum imperium ad discrimen adduxit ...

Annibale, il famoso comandante dei Cartaginesi, portò l'impero dei Romani sull'orlo del baratro.

Prima rovesciò dalle fondamenta Sagunto, una città alleata, poi oltrepassò le Alpi e invase l'Italia: qui saccheggiò i campi coltivati, rese nemiche le città alleate, rovesciò le città che resistevano. Contro i Cartaginesi avanzarono ingenti eserciti di fanti e di cavalieri, ma, tutte le volte che combatté in Italia, Annibale uscì sempre vittorioso.

Nelle battaglie sanguinose persero la vita innumerevoli soldati e parecchi comandanti; alla fine, però, la tenacia dei cittadini, la costanza dei senatori, il valore dei soldati e l'abilità dei comandanti abbatterono le truppe dei Cartaginesi. Infatti P. Cornelio Scipione trasferì le truppe in Africa, così i Cartaginesi richiamarono Annibale in patria, e, dopo molti anni, liberarono l'Italia dalle scorrerie.

In Africa Scipione sconfisse Annibale; allora il comandante dei Cartaginesi si rifugiò in Bitinia, presso il re Prusia, dove, assediato dai nemici, bevve il veleno.

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