Aracne - VERSIONE latino Cotidie legere

ARACNE versione di latino dal ibro Cotidie legere n. 13 pag. 159

Arachne puella Lydia fuit, non gentis nobilitate clara, sed arte : nam telas summo artificio texebat atque pingebat....

Aracne era una fanciulla della Lidia, non illustre per nascita o per l'origine, ma per l'arte;

infatti tesseva tele con grande abilità e ricamava con ago e fili. Affinchè vedessero la sua opera meravigliosa, le ninfe stesse spesso lasciavano i boschi e le fonti e si avvicinavano ad essa. a lei era anche molto superba, alla stessa Pallade spesso diceva: "combatti con me: la vittoria sarà facile". quando udì queste cose, Pallade assunse la figura e la veste di una certa vecchia e venne da Aracne.

rima la ammonì affinché con massima lode dimostrasse che lei fosse contenta tra i mortali e poi si ritrasformò in dea. quella superbamente: "senza dubbio per la vecchiaia non sei padrona della mente, se qualcuno ti è figlia nuova, ascolti queste parole". infatti con la mia arte stabilii di superare anche Pallade". Allora Pallade lasciò la faccia di vecchia e svelò la sua natura divina e la potenza.

on la conocchia trafisse la fronte della fanciulla, cosparse con una pozione magica il corpo. Subito Aracne assunse l'aspetto di un ragno: avvenne la diminuzione della testa, sui fianchi si aggiunsero molte gracili zampe, il ventre le crebbe orribilmente, da lì emise un filo e lavorò la ragnatela.

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