Il cavallo e il cinghiale

Aper et equus simul pratum frequentabant: aper autem libere per pascuum discurrebat, herbam proculcabat rivique aqua equo turbabat...

Un cinghiale ed un cavallo frequentavano insieme un prato, il cinghiale però scorrazzava liberamente per il prato, calpestava l'erba e rendeva torbida l'acqua del ruscello al cavallo.

Allora il cavallo chiama il contadino e dice: O contadino, il cinghiale calpesta l'erba e rende torbida l'acqua; perciò forniscimi aiuto, e scaccia il cinghiale dal prato!

Il contadino obbedisce volentieri e fornisce l'aiuto: mette le briglie e il morso al cavallo, monta sul dorso dell'animale da soma, e sconfigge e mette in fuga ripetutamente il cinghiale. Dopo la vittoria però, porta il cavallo nell'aia della fattoria, e lo lega nella stalla.

Così, grazie all'aiuto dell'uomo, il cavallo vince il cinghiale, ma poi non si toglie mai più le briglie, e sarà per sempre schiavo.

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