Il lupo e il cane

Olim lupus macie confectus cani perpasto occurrit atque his verbis eum compellavit nos similes...

Un giorno, un lupo stremato dalla magrezza incontrò un cane ben pasciuto, e gli si rivolse con queste parole: Noi siamo simili d'aspetto e di carattere, io sono anche di gran lunga più robusto e forte di te; ma tu prosperi, io invece muoio di fame. Perché la sorte con te è stata provvida, e con me malvagia?

Il cane spiegò la causa della sua condizione, disse: Guarda quella casa ai piedi del monte: i vivo lì, sorvegliando i beni dei padroni.

Il padre di famiglia in persona, e sua moglie e i figli mi forniscono pane, ossi e pezzi di carne: così, senza fatica, mi riempio la pancia ogni giorno. Certamente daranno anche a te le medesime cose, se fornirai lo stesso servizio. Dunque, vieni con me. Al lupo queste parole piacquero. Però, mentre avanzano insieme, il lupo nota il collo del cane logoro, e chiede la ragione di quella cosa. Il cane risponde: Talvolta, durante il giorno, i padroni mi legano; così di giorno riposo, e di notte resto sveglio meglio.

Quando sentì queste cose, il lupo abbandonò immediatamente il compagno, e ritornò verso il bosco: a tal punto giudicava la libertà, la più dolce di tutte le cose, più desiderabile delle comodità della vita.

Versione tratta da: Fedro

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