In villa homini ditissimi inter plurima animalia etiam asinus et catulus ...

Nella fattoria di un uomo ricchissimo, tra i numerosi animali, c'erano anche un asino e un cucciolo di cane. L'asino vedeva le carezze e l'enorme benevolenza del padrone nei confronti del cagnolino, perciò, un giorno, pensò così:

Certamente la condizione degli animali è estremamente ingiusta: infatti, il mio padrone ama un animale insignificante e di nessuna importanza. Io sono più grande e più forte del cane, e inoltre, il mio aiuto è più utile in numerose attività: perciò, otterrò più riconoscimenti, e un maggiore affetto, se avrò mostrato lo stesso rispetto.

Mentre la bestia da soma pensa così, il padrone entra nella stalla. Immediatamente l'asino gli corre incontro: scuote la coda, raglia energicamente, salta goffamente di qua e di là, e monta sopra al padrone: (gli) appoggia le zampe anteriori sopra le spalle, e con la lingua, come un cucciolo di cane, (gli) lecca il collo e il viso, con gli zoccoli luridi sporca e strappa la veste elegantissima, mentre, con tutto il corpo, freme di gioia.

Il padrone grida terrorizzato, ed immediatamente accorrono gli schiavi: colpiscono con crudeli bastonate l'animale senza vergogna, e lo legano mezzo morto al recinto.

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