Inter patres et plebem acres contentiones usque a primordio urbis ...

Tra i nobili e la plebe c'erano state aspre contese fin dai primordi della città. Infatti, i patrizi possedevano tutta la ricchezza, e governavano con arroganza la cittadinanza.

La plebe, viceversa, doveva sopportare pesanti fatiche, pagare tasse onerose, e trascorrere la vita nell'estrema povertà. Perciò, la vita dei plebei era parecchio dura e difficile. Ma, un giorno, i plebei abbandonarono la città, si ritirarono sul Monte Sacro, e posero un accampamento in quel luogo.

Infatti, pensavano così: Se avremo rifiutato di coltivare la terra, i campi non forniranno più le messi, e le tavole dei patrizi mancheranno di pane: forse, allora, i diritti della plebe avranno valore. E così avvenne. I patrizi inviarono degli ambasciatori presso la plebe, e gli ambasciatori riferirono le parole dei senatori: O cittadini, ritornate a Roma! I patrizi, infatti, cancelleranno i vostri debiti, e, in futuro, divideranno equamente le difficoltà e le fatiche tra i nobili e la plebe.

Allora i plebei misero da parte le ostilità, e ritornarono a Roma; per il resto, i patrizi rispettarono le cose promesse, ed istituirono i tribuni, per la difesa della plebe.

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