Sub Troiae moenia clarissimi et fortissimi duces a tota Graecia convenerant ...

Sotto le mura di Troia si erano radunati condottieri illustrissimi e valorosissimi, (provenienti) da tutta la Grecia.

Il più saggio tra i Greci era l'anziano re Nestore, il più potente (era) Agamennone, il re dei re, il più astuto (era) Ulisse. Ma il più prode di tutti era Achille, il re dei Mirmidoni: infatti il figlio di Teti, quanto a valore e temerarietà, superava tutti gli altri eroi. Il giovane comandante conquistò e distrusse numerose città di validissimi alleati dei Teucri;

mise in fuga innumerevoli truppe, soprattutto di nemici valorosi, abbatté acerrimi avversari per mezzo di numerosissimi scontri uno contro uno. E tuttavia Achille soffriva di dolorosissime angosce, e trascorreva la vita infelicissimo, a causa di un triste destino. Infatti il giovane era bramosissimo di gloria:

perciò, ritenendo una vita breve ma luminosissima, di gran lunga preferibile ad una vita lunga ma trascorsa nell'inattività, aveva rifiutato una vita lunga e tranquilla, ma priva di gloria, e ne aveva scelta una breve, ma connessa alla più grande gloria.

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