Ulisse e Polifemo

Cyclopibus unus oculus in fronte erat ingenti corporis vi praediti...

I Ciclopi avevano un unico occhio sulla fronte; erano forniti di una grande forza fisica, e abitavano in spaventose caverne a ridosso del mare, sulla costa orientale dell'isola di Sicilia.

Erano i padroni delle montagne e delle valli verdeggianti, dei campi fertili, e dei limpidi fiumi. Conducevano una vita dura, tra le pecore; placavano la fame con i pesci, o anche con la carne delle pecore, oppure con il formaggio, e placavano la sete con il latte.

Un giorno Ulisse, insieme a pochi compagni, giunse sulle spiagge dei Ciclopi, e temerariamente entrò con dei doni nella caverna di Polifemo, il figlio di Nettuno: portava un otre di vino, e vivande prelibate. Ma Polifemo aveva un carattere scellerato: immemore delle leggi dell'ospitalità, rinchiuse i compagni di Ulisse nella grotta, e per giunta ne uccise e divorò parecchi: i Ciclopi, infatti, disprezzavano tutte le leggi degli dei e degli uomini.

Allora il figlio di Laerte, avvalendosi di un tranello, offrì del vino a Polifemo. Il Ciclope bevve con grande ingordigia, e si addormentò pesantemente. Allora Ulisse, con un palo infuocato, accecò il mostro crudele, e scampò incolume, insieme ai compagni, dalla caverna funesta.

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