Un avaro agli inferi

Tradunt avarum, cum magnam auri vim possideret, animam edidisse ac sane tristem ad vastam Acherontis. ... ipse videret quomodo heredes divitias sibi relictas profunderent.

Testo latino completo

Raccontano che un avaro, che possedeva una grande facoltà di denaro, abbia perso la vita (lett.
Perso l’anima) sia giunto alla spaziosa riva dell’Acheronte davvero triste.

Allora Caronte, che trasportava le anime con una barca all’Inferno, gli chiese una moneta, per farlo passare all’altra riva del fiume. L’avaro però era tanto spilorcio che, per non dare l’obolo, non si imbarcò sulla nave di Caronte, ma si gettò nell’acqua scura per attraversare il fiume.

Ma, dopo aver oltrepassato il fiume, è subito preso e condotto al cospetto di Minosse, giudice degli Inferi, affinché ciò che aveva fatto non diventasse usanza.

Perciò Minosse decise di punire l’avaro molto duramente, avendo dato per primo un pessimo esempio: comandò di restituirlo velocemente ai vivi, affinché vedesse lui stesso come gli eredi sperperassero le ricchezze lasciate loro.

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