Un dio agreste

Ab incolis Latii dii rustici cum religiosa cura colebantur, quia plerumque agricolae …

Dagli abitanti del Lazio, gli dei agresti venivano venerati con scrupolo religioso, perché, nel Lazio, abitavano per lo più agricoltori.

Tra gli dei agresti veniva venerato in maniera particolare Silvano, il dio dei boschi e dei campi coltivati. In onore di Silvano realizzavano altari, e abbellivano le statue di legno del dio con l'edera e con erbe profumate.

Sugli altari sacrificavano agnelli e caprette, e mentre invocavano il dio, cantavano: O dio Silvano, in tuo onore saranno immolate le vittime: tu sarai favorevole a noi; tu osserverai con favore il nostro lavoro, e in questa maniera i nostri terreni saranno resi produttivi. A quel punto una grande quantità di grano verrà mietuta e molti frutti saranno assaporati dagli abitanti del podere.

Tu proteggerai i campi e le nostre famiglie, terrai lontane le bestie feroci, scaccerai le malattie e tutta la famiglia vivrà in sicurezza.

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