Gli auguri e gli aruspici a Roma
Deorum voluntatem et futuri temporis eventus ex avium volatu atque viscerum observatione Romani pervestigabant. ... spatiumque, in quod fulmen inciderat, puteali saepiebant.
I Romani ricercavano il volere degli dèi e gli eventi del tempo futuro dal volo degli uccelli e dall'osservazione delle viscere.
Quello (il primo) era compito degli auguri quello (il secondo) degli aruspici. Romolo per la fondazione della città applicò la disciplina augurale; infatti come si tramandò, il volere degli dèi indicò in base all'osservazione del volo il fondatore della città futura.
Remo vide infatti sei avvoltoi, Romolo osservò invece un doppio numero. E così nel mese di aprile, mentre i pastori celebravano i Palli, Romolo segnò con i buoi ed il vomere la circonferenza e dal suo nome chiamò la città Roma. Gli aruspici furono una categoria più di vati che di sacerdoti, che a Roma, per ordine del senato o dei consoli guardavano all'interno delle vittime e soprattutto dall'osservazione del fegato e del cuore, o predicevano gli eventi futuri o scongiuravano i prodigi ed i riti augurali...(continua)