Creso e la fortuna

Fortuna dea caeca est, quia magna cum inconstantia bona aut mala viris distribuit. Vita Croesi …

La Fortuna è una dea cieca, perché assegna beni e sciagure agli esseri umani con grande incoerenza.

La vita di Creso, il re della Lidia, è uno straordinario esempio della volubilità della Fortuna. Creso aveva tutti i beni: era ricco, e aveva un regno grande e prospero. Tutti i maggiorenti dei Greci e dei Persiani aspiravano a gareggiare con Creso in ricchezza.

Ma solo i saggi conducono una vita felice, perché non invocano la Fortuna e neppure la temono: hanno tutti i beni autentici con sé nell’animo. Anche la vita di Creso venne sconvolta dalle avversità, dopo che gli dei avevano suggerito al re, nel corso di un sogno, la prematura morte del figlio a causa di un giavellotto.

Il re aveva fatto in modo che i servitori portassero via dalla camera del figlio tutte le armi, ma invano. In seguito, quando venne sconfitto dai Persiani, Creso perse oltre al figlio anche il regno e la ricchezza.

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