Lo spartano Pausania (II)

Pausanias primum est reprehensus, quod ex praeda tripodem aureum Delphis posuisset …

Pausania innanzitutto fu rimproverato per il fatto che a Delfi aveva posto un tripode d'oro dal bottino con un'iscrizione, nella quale c'era questa frase:

(che) sotto la sua guida i barbari erano stati annientati presso Platea, e per la sua vittoria dunque aveva offerto quel dono ad Apollo.

Gli Spartani, raschiando, cancellarono questi versi e non scrissero altro che i nomi delle città con l'ausilio delle quali i Persiani erano stati sconfitti. Dopo quella battaglia, mandarono il medesimo Pausania con una flotta comune a Cipro e in Ellesponto, affinché scacciasse le postazioni dei barbari da quelle regioni.

Eseguì quell'impresa con uguale successo e di nuovo cominciò ad aspirare a un potere maggiore.

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