Tradunt rerum scriptores secundo Punico bello Marcellum consulem, cum Syracusarum ...

Gli storici narrano che, durante la seconda guerra punica, il console Marcello, poiché gli abitanti di Siracusa avevano stretto alleanza con i Cartaginesi, cinse d'assedio la città con grandissime macchine belliche.

Ma l'assedio non fu né semplice, né breve, perché a Siracusa viveva un uomo di grandissimo ingegno, di nome Archimede, che, con le sue straordinarie invenzioni, rendeva vano ogni sforzo dei Romani.

Dopo che finalmente ebbe espugnato Siracusa, Marcello ordinò che Archimede non venisse ucciso. Ma un soldato romano, dopo aver fatto irruzione in casa di lui, e averlo trovato che tracciava delle figure sulla polvere, con voce minacciosa chiese il suo nome. Archimede però, mentre faceva i calcoli, aveva la mente intenta alla propria ricerca: così né udì, né rispose.

Allora il soldato, spinto dalla collera, lo trafisse con la spada, non sapendo di uccidere proprio Archimede.

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