Sconfitta dei Cartaginesi (Versione Duo Latino)
Cum inter cetera mala etiam peste Karthaginienses laborarent...
I Cartaginesi tra tutti gli altri mali essendo spossati anche dalla peste, utilizzarono come rimedio una scelleratezza;
in effetti gli uomini non appena immolavano le vittime e i fanciulli, la cui età provocava anche la misericordia dei nemici, si accostavano agli altari, per chiedere con il loro sangue la pace degli dèi, gli dèi solevano essere pregati massimamente per la vita di quelli. E così essendo avverse le volontà degli dèi a causa di una così grande scelleratezza, avendo combattuto fortunatamente a lungo in Sicilia, trasferita la guerra in Sardegna, perduta la maggior parte dell'esercito, furono sconfitti con una dura battaglia; perciò ordinarono di esiliare il loro condottiero Malco, grazie ai cui auspici aveva domato parte della Sicilia e aveva compiuto grandi gesta contro gli Africani, con parte dell'esercito, che era rimasta.
Sopportando a stento tale cosa, i soldati inviarono (presente storico) i legati a Cartagine, a chiedere prima di tutto il ritorno e venia della sfortunata milizia, allora avrebbero denunciato, ciò che non avrebbero potuto con le preghiere, che li avrebbero distrutti con le armi.
Dato che le preghiere e le minacce dei legati non furono prese in considerazione, trascorsi i giorni saliti sulle navi gli armati giunsero in città, dove attestarono gli uomini e le divinità, che era giunto in patria non distrutto, ma ripreso e che avrebbero mostrato alle loro città che a loro non mancò la virtù della guerra precedente, ma la fortuna.
(By Maria D. )
Versione tratta da Giustino