Orazio uccide la sorella - Versione Duo latino pagina 71 numero 25
Princeps Horatius ibat, trigemina spolia prae se gerens; cui soror virgo, quae desponsa, uni ex Curiatiis fuerat, obuia ante portam Capenam fuit, cognitoque super umeros fratris paludamento
Alla testa del suo gruppo (per primo) Orazio procedeva portando davanti a se le spoglie dei tre gemelli uccisi, a lui venne incontro davanti alla porta Capena, una ragazza, sua sorella, che era stata promessa in matrimonio ad uno dei Curiazi e riconosciuto sopra le spalle del fratello il mantello dello sposo che essa stessa aveva realizzato e molto sommessamente chiama per nome il promesso sposo morto. E la lamentela della sorella in una così grande vittoria pubblica, irrita l'animo dell'impetuoso giovane, sguainata quindi la spada e nello stesso tempo rimproverandola con le parole trafisse (lett. presente la ragazza "Vattene da qui con il tuo immaturo amore dal tuo fidanzato, - disse -, tu che ti sei dimenticata dei fratelli morti e di quello vivo, e tu che ti sei dimenticata della patria, così vada anche con quelle le romane che piangeranno il nemico." Questo crimine sembrò atroce sia ai padri che al popolo, ma il merito appena acquisito impediva una punizione immediata.
Tuttavia, l'accusato fu portato in giudizio davanti al re. Il re, affinché non fosse l'autore egli stesso davanti al popolo di un giudizio così sgradevole e impopolare, e di una seconda condanna a morte, convocata l'assemblea del popolo disse; "Nomino due magistrati che giudicheranno Orazio per alto tradimento, conformemente alla legge."
(By Vogue)
Versione tratta da Livio