Antiqui historici narrant Dionysium, Syracusarum tyrannum, impie et sacrilege saepe egisse neque deorum iram timuisse ...

Gli storici antichi narrano che Dionigi, tiranno di Siracusa, spesso agì scelleratamente e sacrilegamente e (narrano che) non ebbe mai timore dell'ira degli dei.

Dopo aver derubato il tempio di Proserpina a Locri, navigava a Siracusa e, mantenendo la rotta con il vento a favore, ridendo mostrò ai compagni che non era vero che gli uomini sacrileghi venivano puniti dagli dei: infatti diceva che gli dei gli concedevano una navigazione propizia, anche se aveva compiuto numerose azioni scellerate e sacrileghe.

Una volta, dopo aver attraccato la flotta nel Peloponneso ed essere giunto nel tempio di Giove Olimpio, rubò dalla statua del dio un mantello dorato di grande peso, dono del tiranno Gelone, sostenendo che il mantello dorato d'estate era pesante per il dio, (e) in inverno era freddo; quindi gettò addosso al dio un mantello di lana, sostenendo che quello era un indumento adatto ad ogni stagione.

Allo stesso modo ordinò che la barba d'oro di Esculapio venisse rimossa, dicendo che non è opportuno che un figlio sia barbuto, quando il padre si trova in tutti i templi senza barba.

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