Cicerone e Catilina - Expedite Plus

È abbastanza conosciuto che l’attività del grandissimo Cicerone  si verificò in tempi estremamente difficili per la repubblica.

Infatti Cicerone, di gran lunga il più illustre e il più eloquente tra gli oratori Romani, fu sempre un ostinatissimo difensore della libertà e, avendo saputo che Catilina aveva adottato delle decisioni pericolosissime per lo stato, e che preparava degli agguati ai consoli, lo affrontò in modo aperto. Catilina, superbo per la celebre ed antica discendenza, ma oppresso dalla scarsezza di patrimonio di famiglia, fu un uomo di grande forza sia d’animo che di corpo, ma di indole malvagia e disonesta.

Fin dalla gioventù gli furono care tutte le cose peggiori: le guerre civili, le stragi, le rapine, la discordia fra cittadini. Il fisico di Catilina fu enormemente capace di tollerare il digiuno, il freddo, la veglia, l’animo molto audace, subdolo, volubile; bramosissimo  di beni altrui, aveva sperperato i beni paterni in modo smodato; fu più appassionato nei desideri e più eloquente che saggio.

Dunque, scoperta la congiura, Cicerone, spinto dall’estremo pericolo per lo stato, convocò il senato nel tempio di Giove ed in quel luogo, alimentato dalla presenza dello stesso Catilina, lo travolse con un intensissimo discorso e lo costrinse ad abbandonare Roma.

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