Gli ozi di Capua
Annibale, dopo la battaglia di Canne e dopo aver preso e abbattuto due accampamenti dei Romani, dall'Apulia si era spostato nel Sannio e, attraverso la campagna Campana, si diresse al mar Tirreno, intenzionato ad attaccare Napoli, poiché desiderava avere una città marittima.
Da quel luogo cambiò direzione alla volta di Capua, città lussureggiante grazie ad una prosperità duratura e alla generosità della sorte. In quel luogo Annibale collocò l'accampamento invernale e tenne l'esercito nelle case (della città) per gran parte dell'inverno (partem non partis), quell'esercito che aveva resistito spesso e per lungo tempo a tutte le durezze e le spiacevolezze umane, inesperto e non avvezzo alle cose piacevoli e alle comodità.
Pertanto, gli eccessivi agi e gli smisurati piaceri mandarono in rovina i soldati di Annibale, che né le nevi delle Alpi, né gravi pericoli, né alcuna forza, avevano potuto vincere. Infatti sia il sonno, sia il vino, sia i banchetti, sia le donne e le terme, indebolirono i corpi e gli animi dei soldati; di conseguenza, in seguito non sopravvisse niente, né del loro antico valore, né della severa disciplina dell'esercito.
Come affermano gli esperti delle arti militari, questo errore di Annibale gli tolse le forze per la vittoria.