La conquista di Gerusalemme
Molte popolazioni dell'Asia furono sottomesse con la guerra dal popolo Romano e assoggettate al suo impero.
I Romani tenevano in loro potere e signoria anche i Giudei, ma a causa dell'avidità di denaro e della superbia erano estremamente invisi ai Giudei, perciò in Giudea avvennero frequenti e violente rivolte. Alla fine Tito, figlio dell'imperatore Vespasiano, con truppe ingenti attaccò la città di Gerusalemme.
I Giudei combatterono a lungo con mirabile coraggio e così l'assedio della città fu duraturo e difficoltoso. Anche i vecchi e le donne dei Giudei portavano aiuto e conforto ai soldati: portavano gli strumenti di guerra e rinsaldavano con le preghiere gli animi dei soldati.
Alla fine le legioni dei Romani rovesciarono le fortificazioni e la città fu espugnata tra grandi grida e con una grande strage di cittadini. L'antico tempio di Salomone fu distrutto da Tito e le insegne della religione dei Giudei furono portate a Roma.