Ritratto dell'imperatore Domiziano
Tito Domitianus frater successit, Neroni aut Caligulae aut Tiberio similior quam patri vel fratri suo. Primis tamen annis moderatus et prudens ...et cadaver eius cum ingenti dedecóre per vespillones exportatum est domo et ignobilissime sepultum (est).
A Tito subentrò il fratello Domiziano, più simile a Nerone, a Caligola o a Tiberio che a suo fratello o a suo padre.
Tuttavia nei primi anni fu moderato e prudente nel comando; ma subito dopo divenne crudelissimo e molto dissoluto: infatti si macchiò dei vizi di libidine, ira, crudeltà, avidità e per questo suscitò contro di se l'odio dei cittadini e dei soldati. Uccise i nobilissimi del Senato, affinché non si opponessero alla sua volontà.
Condusse quattro spedizioni, una contro i Sarmati, un'altra contro i Catti, due contro i Daci. Riguardo ai Daci e ai Catti celebrò un duplice trionfo, riguardo ai Sarmati ebbe una lode. Tuttavia nella guerra Sarmatica fu uccisa una sola legione e nella guerra Dacica furono uccisi Oppio Sabino ex console e il prefetto al pretorio Cornelio Fusco, con parecchi soldati.
(Domiziano) Morì nel quindicesimo anno d'impero a causa di una congiura dei suoi nel colle Palatino e il suo cadavere con grande indecoro fu portato via da casa per mezzo dei becchini e fu sepolto in modo molto ignobile