Gli onori degli atleti

Nobilibus athletis, qui Olympia, Isthmia, Nemea vicissent,...

Gli antenati dei Greci attribuirono riconoscimenti tanto grandi ai famosi atleti, i quali avessero vinto i giochi olimpici, pitici, istmici, nemei, che (consecutiva) quando ritornavano vittoriosi nelle loro città, erano portati (attribuirono non è coerente con vengono portati e vengono mantenuti trionfanti (=in trionfo) su quadrighe all’interno delle mura e nelle loro dimore e venivano mantenuti a vita a spese dello Stato con i tributi provenienti dall'erario pubblico.

Osservando ciò, mi meraviglio del fatto che non siano stati assegnati gli stessi onori anche maggiori agli scrittori, i quali perennemente arrecano innumerevoli vantaggi a tutti i popoli. Questo infatti sarebbe stato più degno che venisse stabilito, perché gli atleti con i loro esercizi rendono più forte il loro corpo, mentre gli scrittori (rendono più valido)

non solo lo spirito proprio, ma anche quello di tutti, quando nei loro libri offrono gli insegnamenti atti ad apprendere, e per affinare gli animi.(da Vitruvio)

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