L'imperatore Tito - Gradus
T. Flavio Vespasiano Titus filius successit. Titus suis virtutibus mirus fuit: igìtur a populo amor ac deliciae ...Titum dilexerunt: nam vitam non nece sed morbo finivit.
A T. Flavio Vespasiano subentrò il figlio Tito. Tito fu ammirevole per le sue virtù: perciò fu definito dal popolo amore e delizia del genere umano.
Tito fu assai facondo, bellicoso, moderato. Affrontò i processi in latino, compose i poemi e le tragedie in greco. Militò con il padre nell'espugnazione di Gerusalemme e, quando lanciò dodici frecce, con le dodici frecce vennero uccisi i combattenti. Mostrò nella città di Roma grande civiltà nel governare: da Tito infatti non furono puniti i cittadini e furono sciolti dalla questione della congiura.
Tito, come prima li aveva ritenuti, così considerò in familiarità persino i congiurati. Tito mostrò semplicità ed una grande liberalità: furono donate da lui molte cose a molti. quando gli amici Titani lo rimproveravano per l'eccessiva liberalità, rispondeva così: "non si allontaneranno mai dei cittadini tristi dall'imperatore!". Nel momento in cui non aveva offerto un dono, diceva: "amici oggi ho sprecato la giornata!
da Tito era stato costruito a Roma anche l'anfiteatro e durante l'inaugurazione dell'edificio furono uccisi innumerevoli animali. Per i meriti dell'imperatore, i cittadini apprezzarono Tito con straordinaria simpatia: infatti morì non di assassinio ma di malattia. (By Maria D.)