Filosofi e tiranni

Zenon Eleatis, clarus philosophus ...Phalaridem lapidibus prostraverunt.

Zenone di Elea, famoso filosofo, ed accorto indagatore della Natura, stimolava sempre gli animi dei giovani ed offriva a tutti uno straordinario esempio di virtù.

Un giorno, egli andò via dalla patria, dove vigeva una tranquilla libertà, e si recò ad Agrigento, una città oppressa da una compassionevole schiavitù: infatti egli desiderava mitigare, per mezzo del proprio pensiero e dei propri costumi, la spietatezza di Falaride, il tiranno della città.

Ma, nel giro di breve tempo, perse la speranza: e così, infiammando con i propri discorsi i maggiorenti Agrigentini, li incita ad una congiura contro il tiranno. Quando, però, la rivelazione dei fatti arriva al tiranno, Falaride convoca il popolo in piazza e comincia a seviziare Zenone con un vario genere di tortura, desiderando conoscere i capi della rivolta.

Zenone, però, non solamente nascose i nomi dei propri amici, ma per giunta rimproverò agli Agrigentini l'inerzia e la pavidità. Non molto dopo, gli Agrigentini scatenarono una rivolta ed abbatterono Falaride con le pietre.
(By Vogue)

Versione tratta da Valerio Massimo

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