Gli uomini sono ingrati e incontentabili
Cum ad aliena respicimus, nostra nobis non placent nec sufficiunt. Saepe deos...
Quando guardiamo alle cose altrui, le nostre non ci piacciono, e non ci bastano. Spesso accusiamo anche gli dèi perché alcuni ci superano, anche se dietro di noi ci sono molti, ed essi a loro volta ci invidiano.
Tanto è grande la sfacciataggine degli esseri umani! Tanto siamo irriconoscenti quando abbiamo ricevuto dei favori! – Mi ha conferito la pretura, ma avevo sperato il consolato;
mi ha conferito il tribunato, ma non mi ha fatto console; l'anno ha preso il nome da me, ma la speranza di una carica sacerdotale è stata vana; sono stato inserito in un collegio, ma perché in uno solo? Ho terminato la mia carica, ma essa non ha aggiunto nulla al (mio) patrimonio familiare. – Ringrazia, piuttosto, per la serie di concessioni!
Hai superato tutti: sei il primo nell'animo del tuo amico. Molti ti superano: molti, tuttavia, sono superati da te. Hai un grosso difetto: fai i calcoli sbagliati, valuti tanto le cose date, e poco le cose ricevute.
Versione tratta da: Seneca