Marcellum cum in fines Boiorum intravisset castraque poneret Corolamus ...

Coriolano, il giovane re dei Boi, attaccò con un grande esercito Marcello, quando egli piazzò l'accampamento dopo essere entrato nel territorio dei Boi. In quella concitata battaglia morirono molti uomini molto illustri, tra i quali i generali degli alleati e i tribuni dei soldati provenienti dalla seconda legione;

tuttavia l'accampamento, fortificatissimo, venne mantenuto. Marcello poi si tenne per un po' di tempo all'interno degli alloggiamenti, sia per curare i feriti, sia per risollevare gli animi dei soldato dall'enorme spavento.

I Boi, popolazione molto insofferente dell'attesa, fecero scorrerie da una parte e dall'altra nei loro arroccamenti e nei loro villaggi. Marcello, oltrepassato il Po, portò le legioni nel territorio di Como, dove avevano l'accampamento gli Insubri, una volta che i Comaschi erano stati chiamati alle armi. I Galli ingaggiano battaglia durante la marcia, ed all'inizio attaccarono in maniera molto accanita, in maniera da rovesciare quelli delle prime linee. Quando Marcello si accorse di ciò, mandò contro il nemico tutti gli squadroni dei cavalieri Latini.

Dopo che il primo e il secondo assalto dei Latini ebbe respinto il ferocissimo nemico, il resto dell'esercito Romano, riconfortato, dapprima fece resistenza, poi attaccò accanitamente, e i Galli non sostennero lo scontro più a lungo, ma volsero le spalle e fuggirono in maniera scompigliata.

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