Metello assume il comando della guerra contro Giugurta

Post exercitus nostri foedam fugam Metellus et Silanus consules provincias inter se …

Dopo la vergognosa fuga del nostro esercito, i consoli Metello e Silano, si erano divisi fra loro le province, e la Numidia era toccata a Metello, un uomo energico e dalla reputazione immacolata.

Egli, non appena ottenne la carica, si dedicò alla guerra che aveva intenzione di combattere. Pertanto, non fidandosi del vecchio esercito, arruolava soldati, faceva venire guarnigioni da ogni dove, preparava armi, dardi, cavalli e tutte le altre attrezzature militari.

Anche gli alleati, le popolazioni latine e i re, mandarono spontaneamente truppe ausiliarie. Così, preparate e organizzate tutte le cose, giunse in Numidia, con grande aspettativa dei cittadini, poiché Metello, di fronte alla ricchezza, mostrava un animo incorruttibile;

infatti sappiamo che, prima di allora, in Numidia, per l'avidità dei magistrati, le nostre forze erano state indebolite, e, al contrario, le forze dei nemici erano state accresciute.

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