Praetor creatus detecta coniuratione Catilinae senatuque universo in socios facinoris ...
Dopo che fu eletto pretore, poiché la congiura di Catilina era stata scoperta ed il Senato, unanime, sanciva l'estremo castigo nei confronti dei complici del reato, il solo Cesare propose che, una volta confiscati i loro beni, essi (- i catilinari) dovessero essere separati e tenuti in carcere in municipi diversi.
Ed anzi, spiegando quanto sarebbe statagrande l'avversione della plebe nei loro confronti in avvenire, egli (- Cesare) suscitò un timore così grande in coloro che propugnavano soluzioni più severe, che Decimo Silano, il console designato, addolcì con un'interpretazione il proprio giudizio, poiché cambiarlo era disonorevole, come se esso fosse stato recepito da qualcuno in maniera più severa.
Poiché molti, ormai, erano stati attirati dalla sua parte, Cesare aveva quasi salvato i congiurati, se il discorso di M. Catone non avesse rincuorato il Senato vacillante. E neppure così egli rinunciò ad ostacolare la cosa, finché un manipolo di cavalieri Romani, che stava armato a difesa lì attorno, lo minacciò di morte poiché perseverava in maniera troppo sfrenata.
Allora, chiaramente intimidito, egli (- Cesare) non solo rinunciò, ma addirittura, nel corso del rimanente tempo dell'anno, si tenne lontano dalla curia.