Quando il Sonno vide la luce
Iuppiter pater, cum res humanas a primordio condit, vitae aevum uno icto...
Quando, al principio, fonda le cose umane, il padre Giove percuote il tempo dell'esistenza con un colpo solo e lo ripartisce in due metà uguali in tutto: avvolge una parte con la luce, la seconda con le tenebre; successivamente, egli battezza le parti "giorno" e "notte", ed assegna alla notte la quiete, al giorno l'attività.
Siccome a quel tempo il sonno ancora non esisteva, tutti passavano la vita svegli, anche se agli uomini, mentre restavano svegli, era consentito il riposo notturno. Tuttavia, poco a poco, dato che le intelligenze umane sono irrequiete e bramose di cambiamento, gli uomini attendevano giorno e notte alle occupazioni e non dedicavano nessun momento al riposo.
Quindi Giove, sollecito, crea il Sonno: econsegna a lui le chiavi degli occhi e gli infusi di erbe con i quali si addormentano i cuori degli uomini.
Versione tratta da: Frontone