Una lettera di Didone a Enea
Certusne es, Aenea, ire miseramque relinquere Didon...
Sei forse sicuro, Enea, di andare e di lasciare Didone infelice, e gli stessi venti porteranno via la tua nave e le promesse? Sei forse sicuro di salpare e di cercare i regni dell'Italia? Né una nuova Cartagine, né le mura ingrandite, né lo scettro consegnato da me a te ti toccano? Fuggi le cose sicure e ti dirigi verso quelle incerte: cerchi per te per il mondo un'altra terra.
Ma, trovata la nuova terra, chi te la offrirà? Chi ti darà i suoi campi arativi? Si capisce un altro amore ti attende e un'altra moglie. Forse pensi che tu fonderai una nuova città, uguale a Cartagine, e vedrai il tuo popolo ? Ma dove troverai una moglie che ti amerà così?
Dinanzi ai miei occhi di giorno e di notte io vedo Enea. Quello in verità è ingrato e sordo ai miei doni. Ma non odio Enea.
(By Maria D. )