Annibale dopo la Battaglia di Canne
Poenorum exercitus Romanas copias apud Cannas acri proelio vicerat. Cum post illam pugnam...Mora eius diei satis creditur saluti fuisse urbi atque imperio.
L'esercito fenicio aveva vinto le milizie Romane a Canne con un violento combattimento. Quando dopo questa battaglia, tutti stretti intorno ad Annibale il vincitore, si congratulavano e lo esortavano, dopo aver portato a compimento una guerra tanto importante, a prendersi lui stesso e a concedere ai soldati affaticati quello che rimaneva della giornata e la notte seguente per riposare, Maarbale, comandante della cavalleria, pensando che non si dovesse assolutamente fermarsi, esortò il condottiero fenicio a fare una marcia a Roma. "Anzi, se ascolterai il mio parere" gli disse "entro cinque giorni banchetterai come un vincitore sul Campidoglio.
Segui me; io (ti) precederò con la cavalleria, affinché i Romani capiscano che tu sei arriverai prima che tu sia arrivato". Ad Annibale il fatto sembrò troppo lieto e troppo grande perché potesse subito raggiungerlo con l'animo (essere realizzato) . E così disse di elogiare la volontà di Maarbale, ma che c'era bisogno di tempo per pensare su quel consiglio.
Allora Maarbale rispose: "Senza dubbio gli Dei non hanno concesso tutto alla stessa persona. Annibale, sai vincere, (ma) non sai usare la vittoria". Si ritiene che il ritardo di quel giorno sia stato di salvezza per la città e l'impero.
Versione tratta da Livio