Contro i privilegi - Il mio latino

Centurionem, nobilem militaribus factis, iudicatum pecuniae cum duci vidisset, M. Manlius medio foro...iudicatum addictumve duci patiar".

TESTO LATINO COMPLETO

Avendo visto che stavano trascinando in carcere un centurione, rinomato per le azioni militari, ma condannato ad una multa, M. Manlio accorse al centro del foro con le sue schiere e sovrappose la mano (sott. per riscattarlo);

e urlò sulla superbia dei patrizi e sulla crudeltà degli usurai e sulle miserie della plebe e sulle virtù e sulla fortuna di quell'uomo, "Allora a dire il vero" disse "che io abbia salvato con questa mano destra senza motivo, il Campidoglio e la Rocca, se vedo trascinato in carcere un concittadino ed un commilitone come se (fosse stato) messo in schiavitù e messo in catene dai Galli vincitori!

Poi alla presenza del popolo sborsò la somma (rem) al creditore, mise in libertà il [commilitone] riscattato, che supplicava gli dèi e gli uomini affinché ringraziassero Marco Manlio, suo liberatore e padre della plebe romana. Accolto immediatamente in mezzo alla massa turbolenta di gente, [il commilitone] contribuiva egli stesso ad accrescere il disordine mostrando le cicatrici ricevute nella guerra di Veio, nella guerra gallica, e nelle altre guerre successive:

" Non tollererò" disse " o "Quiriti, finchè resterò in vita, che qualcuno di voi sia condotto in carcere e condannato."

Versione tratta da Livio

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