L'aquila e la volpe - Il Mio Latino
Vulpinos catulos aquila olim adripit et in arbore magnae proceritatis ante pullorum ieiunorum nidum ponit. ... Homines quamvis magnae potentiae metuere humiles debent: vindicta enim patet callidae sollertiae.
Un'aquila una volta cattura cuccioli di volpe e li pone davanti al nido dei (suoi) piccini affamati su un albero di grande altezza.
La madre dei cuccioli angosciata si avvicina all'albero e chiede i suoi cuccioli con preghiere lacrimevoli. L'aquila protetta sull'alto nido disprezza le lamentele della povera madre.
Allora la volpe porta via una fiamma ardente dall'altare di Giove e presso le radici dell'alto albero dice all'aquila nemica: "Rendimi i miei figli altrimenti brucerò con le fiamme sia il tuo albero sia il tuo nido. Allora l'aquila piena di terrore porge i figli della volpe illesi ed implora il perdono.
Gli uomini sebbene di grande potere devono rispettare gli umili: la vendetta infatti si apre all'ingegnosa astuzia.